Psicologia e incontri online: una necessità in tempo di emergenza o una nuova possibilità?
Personalmente ero molto contraria alle terapie online, immaginavo si perdesse gran parte della relazione umana, il calore di un incontro vis-à-vis, un luogo sicuro in cui poter parlare sentendosi protetti.
Poi è arrivata la pandemia, il lockdown, e la necessità mi ha costretta a vivere questa nuova esperienza: fare colloqui tramite Skype.
Ero così contrariata inizialmente da aver deciso di non iniziare nuovi colloqui; poi è arrivata l’emergenza, quella persona che ha proprio bisogno, che fare? Non usi ogni strumento a disposizione?
Così ho abbattuto i miei pregiudizi nell’unico modo possibile: l’esperienza.
Ho iniziato con scetticismo e ho scoperto un mondo nuovo.

Sì, perché come dice una mia cara insegnante “il setting è nella nostra mente”; non è quel tavolo, quella sedia, quella poltrona a creare conforto, ma la relazione che si instaura tra psicologo e paziente, tra persone.
Così le persone hanno trovato il loro posto sicuro nella loro casa, hanno creato un luogo confortevole di cui poter usufruire un’ora a settimana per poter lavorare insieme tramite il computer.
Ho sperimentato me stessa e l’altro in un modo nuovo e sorprendentemente efficace; una scoperta per me, perché in realtà molti psicologi usano questa modalità da anni!

Questo breve articolo è, più in generale, per dire che le rigidità e i pregiudizi si abbattono solo con l’esperienza; più in particolare per dire che da oggi lavoro ufficialmente anche su Skype, primo colloqui gratuito…ma questa non è una novità!